Il vetro è il re del packaging, aumentano prodotti e fatturato

Il vetro è il re del packaging, aumentano prodotti e fatturato

I prodotti confezionati in vetro sono sempre più presenti sugli scaffali di negozi e supermercati. Se oggi, vino, birra, sughi confezionati in vetro assorbono l’85% del fatturato, anche per olio, succhi, conserve e altri prodotti aumenta l’appeal del packaging “trasparente”. Il packaging sta diventando uno strumento di marketing e di vantaggio competitivo, e assume un ruolo sempre più significativo nelle strategie green di produttori e retailer.

In questo contesto la presenza del vetro è in aumento soprattutto nel segmento premium, i prodotti di livello qualitativo superiore o di alto valore simbolico, per cui è prevista una crescita del 7-8% nel prossimo triennio.

Tra il 2016 e il 2019 i tassi di crescita fino al 17%

I dati sono contenuti nell’analisi Il contributo del packaging in vetro nella valorizzazione delle categorie food&beverage. Implicazioni per la grande distribuzione, realizzata per conto di Assovetro da Guido Cristini, docente dell’Università di Parma. Secondo l’indagine, tra il 2016 e il 2019 i tassi di crescita del packaging in vetro per i sughi sono del 17%, per le birre del 16% e per il vino del 13%. Anche per olio, succhi, conserve e altri prodotti aumenta l’appeal delle confezioni in vetro. Nel settore succhi, ad esempio, nello stesso periodo il fatturato è aumentato del 10%, e si registra un notevole potenziale di crescita in tutti i settori.

Una confezione sostenibile

“Questo vento a favore del vetro, come packaging sostenibile – osserva Marco Ravasi, presidente della sezione contenitori in vetro di Assovetro – deve richiedere più che mai il nostro impegno. E l’industria europea del vetro si è già data un obiettivo: raggiungere entro il 2030 il 90% di tasso medio di raccolta del vetro destinata al riciclo”.

Nel 2018 il tasso di riciclo del vetro ha raggiunto il 76,3%, il 6,6% in più rispetto al 2017, conferma l’indagine. E se l’85% dei consumatori italiani lo ritiene il miglior packaging, riporta Adnkronos, rispetto a 40 anni fa si è ridotto del 50% il fabbisogno di energia per la produzione di bottiglie e vasetti, e sono calate del 70% le emissioni. Inoltre, grazie al riciclo nel 2018 sono state risparmiate 3.395.000 tonnellate di materie prime vergini, 320.000tep di energia e 2.082.000 tonnellate di CO2.

Un’industria da 2 miliardi di fatturato

Bottiglie e vasi poi sono stati sottoposti a un drastico dimagrimento. Una bottiglia di spumante dagli anni ’90, ad esempio, è diminuita in peso del 18%, del 13% un vasetto di omogeneizzati e del 12,2% quella dell’olio.

Anche gli investimenti dell’industria dei contenitori in vetro dimostrano questo impegno green. Su 200 milioni annui di investimenti dell’industria nazionale, il 41% è destinato a ridurre l’impatto ambientale.

In complesso, in Italia l’industria di bottiglie e vasi in vetro conta 16 aziende, 39 stabilimenti, 7.100 addetti, più 12.000 dell’indotto, sviluppa due miliardi di fatturato, ed è seconda in Europa nella produzione di contenitori.

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