In Italia la moda raggiungerà 80 miliardi nel 2021

In Italia la moda raggiungerà 80 miliardi nel 2021

Nel 2018 la moda in Italia valeva 71,7 miliardi di euro, +22,5% sul 2014 e +3,4% sul 2017, ma le previsioni di crescita a chiusura del triennio 2019-2021 sono a 80 miliardi, e vedono determinanti visibilità e reputazione web. I 559 brand delle 173 aziende analizzate dall’Area studi Mediobanca vengono cercati online circa 300 milioni di volte al mese, con 57 brand che superano il milione ciascuno. Ma sarà la sostenibilità un parametro per attirare i consumatori di domani. I dati e le stime sul sistema moda da parte dell’Area studi Mediobanca riguardano 173 aziende italiane con fatturato 2018 di oltre 100 milioni, e i 46 principali gruppi europei con fatturato sopra 900 milioni.

Le 15 quotate italiane determinano il 29% del fatturato aggregato

I dati 2018 rivelano utili di 3,7 miliardi. Sono le 15 quotate con la maggioranza di una famiglia a determinare il 29% del fatturato aggregato e registrare l’ebit margin migliore (13,4%), oltre a essere le più propense all’export (86,1% fatturato dall’estero). Spicca l’abbigliamento (42,6% ricavi aggregati), seguito da pelletteria (23,1%) e occhialeria (15,6%).  Cresce poi anche l’occupazione, con 45.300 nuovi addetti nel 2018 (+1,7% sul 2017), per un totale di 366.000 unità.

Dall’analisi della varietà di genere nei board emerge poi una correlazione. Nelle aziende dinamiche, quelle con ebit margin e tasso di crescita del fatturato superiore alla media del panel analizzato, il 22% dei consiglieri è donna.

Tra i gruppi europei i 14 big italiani crescono meno ma hanno una capitalizzazione maggiore

I 46 grandi gruppi europei hanno fatturato invece 251,5 miliardi (+33,6% sul 2014 e +6,3% sul 2017) nel 2018. Prima tra gli italiani Prada (3,1 miliardi), al 14° posto. In generale, i 14 big italiani crescono a un ritmo annuo medio inferiore (+0,9% rispetto al +8,2%), però hanno una capitalizzazione maggiore.

Anche a livello europeo le quotate (27 su 46) hanno un impatto decisivo, determinando l’83,3% del fatturato aggregato. Sono anche più redditizie e crescono più velocemente (+39,7% contro il +6,4% nel 2014-2018).

Sostenibilità, gli imprenditori prevedono i costi ex ante della responsabilità sociale

La sostenibilità sarà uno dei parametri per attirare i consumatori di domani, e gli imprenditori prevedono ormai i costi ex ante della responsabilità sociale nel conto economico. Ma c’è ancora tanta strada da percorrere. “A oggi non ho un cliente disposto a pagare la sostenibilità” afferma Ercole Botto Paola, ceo Successori Reda e presidente Milano Unica.

Nel futuro inoltre i protagonisti vedono un rischio per i mestieri come i modellisti, senza cui gli stilisti perdono il loro valore. “Per questo stiamo collaborando con le scuole” spiega Marco Marchi, amministratore unico Eccellenze Italiane.

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