La pandemia fa emergere lo spirito imprenditoriale, anche tra le donne e i giovani

La pandemia fa emergere lo spirito imprenditoriale, anche tra le donne e i giovani

Dal sondaggio condotto da Ipsos in collaborazione con SDA Bocconi School of Management, dal titolo Entrepreneurialism. In the Time of the Pandemic, effettuato in 28 Paesi tra oltre 20.000 intervistati, emerge che oltre un terzo degli adulti in tutto il mondo dichiara di possedere uno spirito imprenditoriale molto alto.
Nonostante le persistenti barriere sociali e strutturali che hanno caratterizzato il 2020 si è avuta una crescita dello spirito imprenditoriale, anche tra le categorie che risultano meno tutelate, come le donne e i giovani. 
Secondo il sondaggio si tratta di un’evidenza indicativa delle capacità di reazione di molti cittadini alle avversità causate dalla pandemia. E che rappresenta una speranza per l’immediato futuro.

Più imprenditori tra le fasce di popolazione meno tutelate

Nonostante l’attitudine all’imprenditorialità sia più alta tra i Millennial, la Gen X, coloro con un’istruzione superiore e un reddito più alto, a livello internazionale, negli ultimi due anni questa è cresciuta maggiormente tra le fasce di popolazione meno tutelate dal punto di vista economico e sociale, come le donne (+4% sul 2018), la Gen Z (+3%), coloro che hanno un basso livello d’istruzione (+7%) e coloro che hanno un basso reddito (+9%). Allo stesso tempo, però, non a tutti sono concesse le medesime condizioni di partenza. Le più svantaggiate sono le donne, i cittadini appartenenti a gruppi LGBTQ e le persone con disabilità.

Mancanza di finanziamenti, la principale barriera all’avvio di un’attività

Gli ostacoli alla libera attività imprenditoriale non sono però solo di natura sociale, ma anche strutturale ed economica. E la mancanza di finanziamenti rappresenta la principale barriera all’avvio di un’attività imprenditoriale per il 41% degli intervistati. Inoltre, i governi, così come il settore finanziario e bancario, sono percepiti come interlocutori poco attivi nel sostenere i cittadini e le loro aspirazioni da imprenditori. In ogni caso, dal report emerge come esperienza imprenditoriale e spirito imprenditoriale siano fortemente correlati. Coloro che hanno già avuto esperienze di business sono più portati al rischio e alla libera iniziativa. 

Il 21% degli italiani vuole avviare una nuova attività nei prossimi due anni

Il sondaggio fa emergere poi le variazioni dello spirito imprenditoriale da Paese a Paese. La Colombia, ad esempio, si posiziona al primo posto, seguita da Sud Africa, Perù, Arabia Saudita e Messico.
Belgio, Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi, Corea del Sud e Giappone si collocano invece agli ultimi posti.
E l’Italia? Il nostro Paese si trova in 13a posizione, ed è prima tra i Paesi europei con una percentuale del 29%, in aumento del 5% rispetto al 2018. Inoltre, in Italia coloro che affermano di aver iniziato un nuovo business sono stati il 4% in più rispetto al 2018, e il 21% afferma di voler avviare una nuova attività nei prossimi due anni.

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