Dall’autista di mezzi pubblici all’impiantista elettrico: la top ten dei mestieri introvabili 

Dall’autista di mezzi pubblici all’impiantista elettrico: la top ten dei mestieri introvabili 

In un futuro molto vicino potrebbe diventare sempre più complesso reperire mezzi pubblici efficienti, edificare nuove strutture o infrastrutture di rilievo, garantire un flusso regolare dei treni o affidarsi a una rete elettrica adeguata alle necessità della transizione ecologica. Questo non tanto a causa di una carenza di investimenti, ma piuttosto a causa della scarsità di personale che molti di questi settori stanno affrontando.

Potrebbero infatti mancare autisti, elettricisti, addetti ai cantieri e altre figure necessarie per l’economia e l’innovazione del Paese.

Il gap fra domanda e offerta 

L’allarme arriva dal Centro Studi di Distretto Italia, un progetto del Consorzio ELIS, che sottolinea come già oggi il 75% delle offerte di lavoro delle aziende riguardano profili professionali attinenti a mansioni tecnico-pratiche. Invece quasi la metà degli studenti delle superiori (49%), secondo una ricerca dello stesso Centro Studi realizzata da Skuola.net, scarta a priori l’ipotesi di svolgere professioni di tipo tecnico o manuale.

E infatti i più si indirizzano verso percorsi liceali e, successivamente, studi accademici spesso di carattere teorico. Contribuendo ad ampliare il divario tra la richiesta delle aziende per profili tecnici e giovani che non trovano un impiego perché non sono adeguatamente formati.

Le figure che servono di più, ma non si trovano

Alcuni settori soffrono particolarmente della carenza di personale. Esiste una vera e propria lista di figure di difficile reperimento.Tra i primi dieci mestieri introvabili ci sono: autista di mezzi pubblici; carpentiere; tecnico dell’armamento ferroviario; movimentatore di macchine da terra; macchinista; addetto al segnalamento ferroviario; esperto di Intelligenza Artificiale; addetto alla gestione cantieri; cost controller di cantiere; impiantista elettrico.

Il valore delle Scuole dei Mestieri

Per affrontare questa carenza, molte aziende stanno investendo nelle “Scuole dei Mestieri”, programmi formativi intensivi che combinano un diploma con corsi specifici per fornire le competenze richieste dal mercato del lavoro. Questi percorsi professionalizzanti, ispirati alle botteghe rinascimentali, mirano a creare autonomamente le risorse di cui le imprese hanno bisogno.

L’importanza della formazione per il futuro del Paese

Secondo l’Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, le Scuole dei Mestieri sono centrali nella formazione della futura forza lavoro, offrendo opportunità di impiego e rispondendo al fabbisogno del comparto produttivo e industriale nazionale. Questo approccio mira a creare una catena virtuosa delle competenze, necessaria per affrontare le sfide infrastrutturali e tecnologiche che il Paese deve affrontare.

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