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L’auto di lusso del futuro è un SUV elettrico e smart 

Posted by Valentina Beretta on
L’auto di lusso del futuro è un SUV elettrico e smart 

Per la prima volta berline e macchine sportive avranno meno appeal, e se il mercato delle auto di medio livello ristagna, quello delle vetture di lusso continuerà ad aumentare, ma cambiando pelle. I più facoltosi ora puntano ad auto che non inquinano, scegliendole elettriche ma anche comode. Così anche i classici brand automobilistici emblema del lusso stanno diversificando le produzioni, con nuovi modelli meno iconici ma più moderni. Oggi infatti circa il 50% degli acquirenti di auto premium e di lusso preferisce i SUV, e i produttori sono impegnati a presentare i nuovi modelli in risposta a questa domanda.

Entro il 2023 +14% per le super lussuose da 500.000 dollari

Un cambiamento fotografato dal nuovo report McKinsey, secondo il quale queste automobili ibride, le cosiddette ‘utilitarie sportive-fuoristrada’ (cioè i SUV, Sport Utility Vehicle), con elevate prestazioni e finiture lussuose saranno in cima ai desideri dei Paperoni di tutto il mondo, cinesi in testa, seguiti da asiatici e americani. Anche i gusti dei nababbi europei seguiranno lo stesso trend, ma con maggiore occhio al design, e servizi di assistenza tailor made pre e post-vendita di alto livello, online e dal vivo. In ogni caso, entro il 2023 il mercato delle auto dagli 80.000 ai 150.000 dollari crescerà dell’8%, quelle fino a 300.000 dollari del 10% e le super lussuose da 500.000 dollari del 14%.

Extra lusso in versione ibrida-fuoristrada: 16 nuovi modelli nel 2021

Se le vendite di nuovi SUV (da 150.000 a 500.000 dollari) raddoppieranno, lo slancio maggiore lo avranno le macchine extra lusso in versione ibrida-fuoristrada (minimo 500.000 dollari): già nel 2021 ne sono state immesse sul mercato 16 nuovi modelli. I SUV elettrificati domineranno il mercato dei prossimi anni, e il 70% di chi possiede una macchina di alta e altissima gamma a combustione interna passerà all’elettrica. Fra i trend dei prossimi dieci anni, anche l’aumento di sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) e connettività intelligente, sistemi che aumenteranno i profitti di oltre il 7% entro il 2026. Ma se i cinesi sono i più interessati alla tecnologia, i ricchi europei e americani continueranno ad amare anche elementi tradizionali, come l’artigianato di altissimo livello e la qualità, che resteranno potenti fattori di acquisto,

Paperoni cinesi in testa al mercato

Le ragioni dell’incremento previsto per le vendite di auto di altissima gamma dipendono dal fatto che il numero di super ricchi continua a crescere, riporta Ansa. 
“Con più milionari e miliardari sparsi per il mondo la scelta di auto costosissime non riguarda più solo i nababbi americani o europei ma gli asiatici e quelli dei paesi medio orientali, Cina in testa – spiegano gli autori della ricerca -. Nella fascia di prezzo superiore a 80.000 dollari prevediamo che la Cina sarà il mercato in più rapida crescita per le auto di lusso entro il 2031, con una crescita annuale del 14%, aumentando così la sua quota globale nel segmento dal 24% nel 2021 a circa il 35% alla fine del decennio”.

Economia

Manifatturiero, servizi, commercio: l’andamento dei settori economici nel primo trimestre 2022 a Milano, Monza Brianza, Lodi

Posted by Valentina Beretta on
Manifatturiero, servizi, commercio: l’andamento dei settori economici nel primo trimestre 2022 a Milano, Monza Brianza, Lodi

In un lungo rapporto dedicato a “Milano Prodittova”, la Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi ha esaminato l’andamento delle dinamiche imprenditoriali nel territorio. In particolare, evidenzia il report vinto alla sua 32a edizione, nel primo trimestre 2022 si è osservato un consolidamento delle dinamiche territoriali e settoriali. Se si considera l’industria manifatturiera, la produzione ha continuato a crescere in tutti i territori. L’incremento più significativo si è registrato in provincia di Monza Brianza (+13,3%), seguita a distanza dalla città metropolitana di Milano (+9,6%) e dalla provincia di Lodi (+6,4%). In relazione ai servizi, la dinamica del fatturato è in significativo recupero sia per la città metropolitana di Milano (+21,1%) sia per la provincia di Monza Brianza (+20,4%), mentre si è osservato un aumento molto contenuto per la provincia di Lodi (+5,3%). Il commercio ha evidenziato una ripresa del fatturato particolarmente intensa per le province di Monza Brianza (+15,6%) e di Milano (+13%), mentre si è osservata una dinamica più contenuta per il territorio di Lodi (+7,3%). Import ed export: bilancio del 2021 e primo trimestre 2022

La rimonta dell’export

Dopo il crollo del 2020, nel 2021 i territori di Milano, Monza Brianza e Lodi registrano un incremento complessivo delle esportazioni del 16,6% in un anno. Il dato più confortante è il confronto con il 2019, precedente la pandemia: l’export di Milano vale l’1,5% in più, per Lodi +7,2% e per Monza +9,6%, per un +3,2% considerando complessivamente i tre territori). Milano si conferma la prima provincia italiana per valore degli scambi con l’estero, sia per l’export (46 miliardi di euro) che per l’import (75 miliardi). L’anno 2022 è iniziato con dati ancora estremamente positivi, sia per le nostre tre province che a livello nazionale. L’export di Milano, Monza e Lodi nei primi tre mesi del 2022 cresce nel complesso del 22,6% rispetto al medesimo periodo del 2021. La crescita risulta superiore al 20% per tutte le province, dal +21,4% di Milano al +28,2% di Lodi passando dal +25,4% di Monza e Brianza.

Le aziende partecipate da investitori esteri

Rispetto ai nostri territori, a inizio 2021 le imprese a capitalizzazione estera (incluse joint-venture paritarie e partecipazioni di minoranza) localizzate nelle province di Milano, Monza Brianza e Lodi erano complessivamente 5.232, con poco più di 560mila dipendenti e un fatturato aggregato di 245,6 miliardi di euro; tali dati corrispondono rispettivamente al 35%, al 38,9% e al 41% del totale nazionale. In soli cinque anni (2015-2020), il numero dei dipendenti delle imprese partecipate da investitori esteri con sede nelle province di Milano, Monza Brianza e Lodi è cresciuto di circa 102mila unità; la sola provincia di Milano segna un incremento di oltre 90mila unità. Relativamente alla provenienza degli investitori, la presenza multinazionale a Milano continua a caratterizzarsi per la predominanza della cosiddetta “Triade” delle aree maggiormente industrializzate (Europa Occidentale, Nord America e Giappone). In particolare, gli Stati Uniti d’America hanno riconquistato negli ultimi anni il primato tra i Paesi di origine, seguiti da Francia, Germania e Regno Unito.

Acquisti

I consumatori consapevoli si adattano a inflazione e interruzione forniture

Posted by Valentina Beretta on
I consumatori consapevoli si adattano a inflazione e interruzione forniture

Gli ultimi due anni hanno messo alla prova la resilienza dei consumatori, che però continuano ad adattarsi alle interruzioni della catena di fornitura e all’inflazione crescente. Secondo la Global Consumer Insights Survey di PwC, le incertezze globali e le problematiche della catena di approvvigionamento stanno spingendo molti consumatori a rivolgersi maggiormente ai mercati del proprio circondario, e otto intervistati su dieci esprimono la volontà di pagare un prezzo più alto per prodotti di provenienza locale o nazionale. Inoltre, il 37% valuta la possibilità di rivolgersi a un rivenditore diverso o passare all’acquisto online, mentre il 29% di chi acquista online vuole dare una chance all’acquisto in negozio, e il 40% userebbe siti comparativi per verificare la disponibilità dei prodotti.

Aumenta la spesa per gli alimentari

Quanto alla crescita dell’inflazione, per i prossimi sei mesi oltre il 75% dei consumatori prevede di mantenere o aumentare gli attuali livelli di spesa, in particolare, nei generi alimentari (47%), ma più di un quarto prevede di ridurre le spese in categorie quali, ad esempio, beni di lusso/premium (37%), ristoranti (34%), arte, cultura e sport (30%) e moda (25%). Nel complesso, l’aumento dei prezzi dei generi alimentari è stato il problema più diffuso, citato da chi acquista in negozio (65%) e online (56%), circostanza che il 57% degli intervistati afferma di aver vissuto quasi sempre o di frequente.

Nuove abitudini prendono piede

Anche gli intoppi della catena di approvvigionamento influiscono sull’esperienza di acquisto, in particolare, l’impossibilità di acquistare un prodotto a causa dell’esaurimento scorte (online 43%, in negozio 37%). I consumatori citano anche tempi di consegna più lunghi per gli acquisti online (42%) e code più lunghe o negozi affollati (36%). In ogni caso, i consumatori hanno cambiato stile di vita e abitudini di acquisto, e a causa della pandemia il 63% ha già aumentato gli acquisti online, mentre il 42% ha diminuito gli acquisti nei negozi fisici. In prospettiva, il 50% prevede di acquistare di più online, dato più alto tra Millennial (58%), giovani Millennial (57%) e Generazione Z (57%), e più basso tra Baby Boomer (32%) e Generazione X (42%).

I fattori ESG e la sicurezza dei dati

Per circa metà degli intervistati, l’approccio delle aziende ai fattori ESG influenza spesso o sempre la fiducia in quest’ultima e nel suo marchio. Per considerare l’acquisto, l’importanza dei fattori di governance (41%) e sociali (40%) supera quella dell’impegno ambientale dell’impresa (30%). I fattori ESG pesano di più per la Generazione Z e i giovani Millennial, meno per la Generazione X e i Baby Boomer, mentre i fattori più significativi identificati per promuovere la fiducia del marchio riguardano la sicurezza dei dati e l’esperienza del cliente. La protezione dei dati personali è al primo posto (58%) per l’influenza sulla fiducia nel marchio. Ma ricevono un punteggio alto anche ‘soddisfa sempre le mie aspettative’ (53%) e ‘garantisce un servizio clienti eccezionale’ (52%).