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WhatsApp, 15 minuti per correggere i messaggi già inviati  

Posted by Valentina Beretta on
WhatsApp, 15 minuti per correggere i messaggi già inviati  

Finalmente si può correggere senza eliminare e riscrivere tutto. E’ di questi giorni la notizia che riguarda Whatsapp, il principale sistema di messaggistica a livello globale, che ha attivato una nuova funzionalità. WhatsApp ha finalmente introdotto la tanto attesa opzione di modifica dei messaggi, che consentirà agli utenti di correggere eventuali errori o aggiungere emoji entro 15 minuti dall’invio. Per modificare un messaggio, basterà premere su di esso e selezionare l’opzione “Modifica” dal menu. Una volta apportate le correzioni, il messaggio mostrerà la dicitura “modificato” accanto all’orario di invio.
Questa funzione sarà particolarmente utile per refusi durante la battitura o per aggiungere emoji che erano state dimenticate in un messaggio precedentemente inviato. Come già accaduto con i file multimediali e le chiamate, pure i messaggi modificati sono protetti da crittografia end-to-end. L’importante è ricordare che l’opzione di modifica sarà disponibile solo per i primi 15 minuti dopo l’invio del messaggi. Trascorso il quarto d’ora, non ci sarà altro da fare che lasciarlo così o alla peggio eliminarlo. 

La funzione sarà disponibile globalmente nelle prossime settimane 

Secondo quanto dichiarato da WhatsApp, questa funzione è stata sviluppata da tempo ed è previsto che sia resa disponibile a tutti gli utenti nelle prossime settimane. L’aggiunta di questa nuova opzione farà sì che WhatsApp rimanga allineato con  altri servizi di messaggistica, come Telegram.

La modifica? Non visibile in chat

L’introduzione della modifica dei messaggi offrirà agli utenti la possibilità di correggere errori immediatamente, senza dover cancellare e reinviare il messaggio. Inoltre, poiché la modifica non sarà visibile agli altri partecipanti alla chat, si eviteranno possibili confusioni. Tuttavia, alcuni utenti potrebbero preoccuparsi di eventuali abusi di questa funzione. Ad esempio, un utilizzatore potrebbe inviare un messaggio provocatorio o offensivo e poi modificarlo prima che gli altri lo leggano. WhatsApp dovrà affrontare questa problematica con una politica chiara e precisa sull’uso della funzione di modifica dei messaggi.

L’importanza di un testo “preciso”

Il fatto che questa funzione di modifica sia stata richiesta da molti utenti di WhatsApp sottolinea l’importanza di un controllo più accurato sul testo inviato. Si tratta di un passo importante verso un’esperienza utente più soddisfacente nel contesto della messaggistica digitale. Sebbene questa opzione da sola non risolva tutti i problemi di comunicazione, rappresenta sicuramente un miglioramento significativo nel processo di scambio di informazioni tra gli utenti della piattaforma.

Varie

Relazione medico-paziente: le differenze tra Italia, Francia e Germania 

Posted by Valentina Beretta on
Relazione medico-paziente: le differenze tra Italia, Francia e Germania 

Quali sono le abitudini e le aspettative nei confronti dei medici di famiglia e degli specialisti in Europa? Quando si tratta di gestire la propria salute e il rapporto con il medico di fiducia italiani, francesi e tedeschi hanno comportamenti molto diversi. Ad esempio, se il 50% degli italiani si rivolge immediatamente al dottore al primo segnale di malessere, il 30% dei francesi preferisce aspettare che il problema si risolva da solo, mentre il 21% dei tedeschi cerca innanzitutto risposte e soluzioni online.
Un ruolo importante riveste poi in Francia il farmacista, consultato dall’80% del campione, rispetto al 63% degli italiani e al 52% dei tedeschi. Lo rivela la prima edizione del Barometro Doctolib sulle relazioni medico-paziente, realizzata dall’Istituto Odoxa in Italia, Francia e Germania.

Italiani e francesi più soddisfatti dei tedeschi

Trovare un medico di medicina generale o un pediatra disponibile all’ascolto, e a comunicare anche al di fuori dei momenti di visita, è fondamentale per costruire una solida relazione medico-paziente.
Mentre italiani e francesi si dichiarano soddisfatti, con rispettivamente l’82% e l’84% degli intervistati che reputano la comunicazione con il medico di medicina generale semplice ed efficace, solo il 68% dei tedeschi afferma lo stesso. Ancor più marcata la differenza per quanto riguarda la comunicazione con il pediatra, giudicata facile dall’81% degli italiani e dal 73% dei francesi, a fronte del 53% dei tedeschi.

Come facilitare la comunicazione con il dottore?

Uno dei desideri condivisi dai nostri connazionali è in particolare quello di aumentare il ricorso agli strumenti digitali per facilitare ulteriormente la comunicazione con il dottore. Quattro italiani su 10 vorrebbero infatti poter prenotare visite anche fuori dall’orario di apertura dell’ambulatorio medico, e oltre 3 su 10 desiderano poter richiedere ricette elettroniche e ricevere l’analisi e il commento di referti online. Desideri che si traducono in aspettative. Il 60% degli italiani, infatti, si aspetta di ricevere risposta alle richieste inviate al proprio medico in tempi brevi, e più della metà (56%) di poter prendere appuntamento senza dover attendere a lungo.

Gli italiani si fidano più degli specialisti che dei medici di famiglia

Per quanto riguarda la fiducia verso i professionisti sanitari gli italiani hanno una percezione molto positiva della categoria, in particolare verso gli specialisti (92%), i pediatri di libera scelta (90%) e i medici di medicina generale (88%). I nostri vicini francesi invece preferiscono questi ultimi, con il 92% che ha buona percezione dei medici di medicina generale, seguiti in ordine da specialisti (91%) e pediatri (86%).
Una classifica simile anche in Germania, con al primo posto i medici di base (90%), seguiti da specialisti (85%) e pediatri (84%).
Il fatto che in Italia, pur nel contesto di una percezione generalmente positiva, i medici di famiglia siano al terzo posto sul podio potrebbe essere correlato allo stress professionale. Infatti, il 42% degli italiani ritiene che il proprio medico di base sia stressato, opinione condivisa solo dal 30% dei francesi e dal 33% dei tedeschi.