Monthly Archives

3 Articles

My Blog

Startup EdTech: il fatturato supera 2,8 miliardi di euro

Posted by Valentina Beretta on
Startup EdTech: il fatturato supera 2,8 miliardi di euro

In Italia il valore del mercato digital learning nel 2022 si attesta a circa 2,8 miliardi di euro (+26% vs 2021). La maggior parte delle aziende offre soluzioni software (75%) in ambito educativo, e i più grandi mercati di riferimento sono scuole (54%) e aziende (54%).

Le aziende nel 2022 hanno dedicato il 40% dell’intero budget della formazione a forme di digital learning, per una media di circa 480mila euro per organizzazione. Nelle università in media il 5,6% del budget di Ateneo nel 2023 è destinato alla trasformazione digitale, e circa 6 su 10 (57%) hanno aumentato gli investimenti rispetto all’anno precedente.
Insomma, cresce l’interesse da parte di aziende pubbliche, private, scuole e università verso le nuove tecnologie digitali a supporto dell’apprendimento. Lo conferma l’Osservatorio EdTech della School of Management del Politecnico di Milano.

Un mercato globale da 142 miliardi di dollari

Se le startup italiane del settore non sembrano aver sofferto del generale calo dei finanziamenti a livello globale, raddoppiando la raccolta complessiva di fondi nell’arco di dodici mesi, le previsioni per il 2023 a livello globale indicano che il fatturato delle aziende EdTech raggiungerà 142 miliardi di dollari (+15,4%). In generale, il settore dovrebbe crescere con un tasso medio annuo del 13,6% fino al 2030.

Il 40% del mercato riguarda il segmento delle scuole primarie e secondarie, trainato dalla crescente adozione del digitale a supporto della didattica. La fetta più grande del fatturato appartiene ai prodotti hardware (41%), che predominano su soluzioni software e di contenuti.

Formazione scolastica e universitaria

Il 97% delle scuole ha presentato una o più progetti negli ultimi 3 anni per la ricezione di finanziamenti volti a favorire l’innovazione tecnologica, in particolare, nell’ambito del PNRR. I vantaggi legati all’adozione di soluzioni digitali per la didattica riguardano maggior coinvolgimento degli studenti (78%), inclusione dei ragazzi più introversi o con bisogni particolari (68%) e aumento dell’efficacia (50%). Le tecnologie più diffuse sono software per creare mappe concettuali, indicate soprattutto per chi soffre di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (78%).

Il 72% delle università ha inserito la trasformazione digitale nel proprio piano strategico, e la maggior parte degli atenei offre una buona percentuale di corsi di studio in presenza supportati da strumenti digitali (96%).
Gli strumenti più innovativi maggiormente diffusi? Open badge (58%), sistemi di gamification (46%) e realtà virtuale e/o aumentata (31%).

Formazione corporate

Benché la maggior parte del Top Management sia consapevole dell’importanza della formazione per il raggiungimento degli obiettivi strategici, solo il 35% delle organizzazioni integra formalmente i piani formativi nei piani strategici aziendali.
Oggi, il canale del digitale è quello più utilizzato per erogare contenuti formativi, e supera la tradizionale lezione d’aula.

Il digitale viene utilizzato principalmente a supporto della formazione obbligatoria, inclusi i temi legati alla sicurezza sul lavoro, e della formazione linguistica. E il trend di investimento in digitale da parte delle aziende per il 2023 è previsto in crescita del 4,9%.

Acquisti

A Natale 2023 gli italiani preferiscono i regali second-hand

Posted by Valentina Beretta on
A Natale 2023 gli italiani preferiscono i regali second-hand

Quest’anno Il 60% degli italiani durante lo shopping natalizio strizzerà l’occhio agli oggetti usati. Lo shopping di prodotti second-hand è una tendenza in crescita anche per chi è alla ricerca dei regali di Natale. Soprattutto fra le generazioni più giovani, quelle più inclini a fare questa scelta (71%).

A indagare le tendenze di acquisto degli italiani per le prossime festività è la ricerca condotto da Wallapop, piattaforma di prodotti second-hand, in collaborazione con mUp.
Secondo la ricerca 1 italiano su 5 ammette poi che quest’anno spenderà di più per comprare regali ‘usati’ rispetto allo scorso anno. In particolare, il budget dedicato sarà mediamente di 49,13 euro, per l’acquisto di oltre 3 oggetti riutilizzati.

L’economia circolare piace anche durante le feste

Insomma, l’economia circolare piace anche a Natale. Fa bene al portafoglio, al Pianeta e a coloro che vogliono mettere in vendita gli articoli che non usano più e ricavarne un guadagno extra. Nel 2022 chi ha scelto di acquistare e vendere oggetti second-hand su Wallapop ha contribuito a evitare la produzione di 22.031 tonnellate di plastica, l’equivalente di materiale che servirebbe a creare una fila di fenicotteri gonfiabili da Parigi a Barcellona, e 31 tonnellate di rifiuti, tanti quanti sono generati nella città de L’Aquila in un anno.

Di fatto, 3 italiani su 4 quest’anno compreranno prodotti second-hand per Natale. Tra le ragioni che li spingono a fare questa scelta il 32% sottolinea la possibilità di trovare oggetti unici, e il 29% il risparmio economico.

I più giovani sono i più sostenibili

Tuttavia, la sostenibilità sta diventando una motivazione decisiva. Infatti, circa 1 italiano su 4 prenderà in considerazione questo aspetto in misura maggiore rispetto allo scorso anno in occasione dello shopping natalizio.

Se sono soprattutto gli intervistati di età compresa tra 18 e 24 anni i più propensi a valutare la sostenibilità dei regali di Natale (33%), la maggior parte degli italiani (84%) si mostra comunque aperta a questo tipo di consumo ed è consapevole dell’impatto ambientale delle proprie azioni.
Gli italiani sono anche aperti a ricevere un regalo second-hand. Oltre l’80% vorrebbe volentieri un prodotto riutilizzato come dono di Natale, purché sia in condizioni perfette.

Sotto l’albero green soprattutto libri

I libri sono i regali second-hand più apprezzati da ricevere per la maggior parte degli intervistati (41%), riporta Adnkronos, seguiti da piccoli elettrodomestici (27%) e smartphone (22%).

Per quasi la metà degli italiani (49%) un libro è anche il miglior regalo riutilizzato da mettere sotto l’albero, seguito da piccoli elettrodomestici (31%) e giocattoli (24%).
La maggior parte degli intervistati (72%) crede poi che i bambini difficilmente riuscirebbero a distinguere un prodotto nuovo da uno usato.

Economia

Imprese, nel terzo trimestre stabile la domanda di credito 

Posted by Valentina Beretta on
Imprese, nel terzo trimestre stabile la domanda di credito 

Nel terzo trimestre del 2023, la domanda di credito presentata dalle imprese italiane rimane stabile, con solo una minima variazione del +0,1% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’importo medio richiesto subisce una diminuzione minima del -0,5% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 125.404 Euro (Fonte: Sistema di Informazioni Creditizie EURISC).

Più attive le imprese individuali

Analizzando il tipo di imprese, anche in questo caso, non si osservano significative variazioni nella domanda. Le società di capitali registrano una leggera flessione del -0,2%, mentre le imprese individuali mostrano un aumento minimo del +0,6%.
Dopo due trimestri consecutivi di crescita decisa nell’importo medio richiesto, si verifica una pausa per le imprese individuali con una diminuzione del -4,7% (35.334 Euro), mentre per le società di capitali l’oscillazione è minima, con un aumento dello +0,1% (167.035 Euro).

Aziende italiane caute verso i piani dii investimento

Le imprese italiane continuano a mostrare cautela nei confronti dei piani di investimento, preferendo utilizzare le proprie riserve per coprire le spese correnti e ritardare i piani di investimento a lungo termine. Tuttavia, emerge una domanda latente, evidenziata dall’osservatorio ESG Outlook, che individua una carenza di adeguatezza ESG in quasi il 60% delle imprese. Ciò implica che le istituzioni finanziarie dovranno incentivare le imprese a raggiungere i requisiti ESG richiesti dall’Europa.

Nel contesto delle classi di importo delle richieste di credito da parte delle imprese, la distribuzione rimane stabile. Le fasce più richieste includono importi inferiori a 5.000 Euro, rappresentando il 30,7% delle richieste, e importi superiori a 50.000 Euro, con una quota del 28,4%.

Servizi e commercio i settori in cima alla lista

Nonostante i notevoli cambiamenti macroeconomici degli ultimi anni, la distribuzione delle richieste di credito per settori economici non ha subito variazioni significative. I settori dei Servizi (25,6%) e del Commercio (23,1%) rimangono in cima alla lista, mentre il settore delle Costruzioni rappresenta il 17,3% delle richieste.

In sintesi, nel terzo trimestre del 2023, la domanda di credito delle imprese italiane è rimasta sostanzialmente stabile, con solo lievi variazioni nell’importo medio richiesto e nelle preferenze dei settori economici. La cautela delle imprese nei confronti dei piani di investimento e la crescente importanza degli aspetti ESG rappresentano elementi chiave in questo contesto finanziario.