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Economia

Mercato immobiliare a Milano, pesano incertezza e l’effetto smartworking

Posted by Valentina Beretta on
Mercato immobiliare a Milano, pesano incertezza e l’effetto smartworking

Anche se quello milanese rimane senza dubbio uno dei più dinamici d’Italia, il mercato immobiliare all’ombra della Madonnina ha subito gli effetti dell’emergenza sanitaria come tutti gli altri. A dirlo sono i dati i dati di sintesi che emergono dalla “Rilevazione dei prezzi degli Immobili della Città Metropolitana di Milano” sul secondo semestre 2021, realizzata dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, attraverso una Commissione di rilevazione composta dalle principali Associazioni di Categoria ed Ordini Professionali del settore: FIMAA Milano Lodi Monza e Brianza (Confcommercio Milano), Assimpredil ANCE, FIAIP Milano, ANAMA Milano (Confesercenti) ed ISIVI (Valutatori Immobiliari). Tra le principali criticità sembrano esserci, a detta degli operatori, il rallentamento delle trattative, l’emergente incertezza per la finanziabilità delle operazioni, l’influsso della situazione internazionale, la lievitazione dei costi di materie prime e energia, la perdita di clienti russi e ucraini.

Prezzi e tendenze

I prezzi in città sono comunque tutti in crescita. In media valgono 5.898 euro al mq gli immobili nuovi a Milano al secondo semestre 2021 e crescono di 1,1% rispetto a 5.836 euro al mq, valore del primo semestre. Era di 5.210 il dato pre Covid a fine 2019, con una crescita del 13,2% del prezzo medio degli immobili nuovi milanesi in due anni. In particolare, a fine 2021, in centro i prezzi medi sono di 10.367 euro al mq, nel settore nord di 4.548 euro al mq, nel settore est di 4.932 euro al mq, nel settore sud di 4.283 euro al mq, nel settore ovest di 5.361 euro al mq.
“Tra le conseguenze future, in uno scenario di smart living, l’impatto che lo smart working continua ad avere sul territorio si traduce non solo in nuovi modi di vivere la propria abitazione ma anche in un modo diverso di fruire di spazi esterni, servizi, trasporti, attività commerciali. Determina nuove abitudini e nuove esigenze, condiziona tutti i settori in modo trasversale. I dati del Comune di Milano dimostrano che lo smart working ha impattato sulle attività, sui trasporti e sui servizi. Con la fine auspicata dell’emergenza sanitaria ci saranno aziende che riporteranno i lavoratori in presenza ma anche altre che opteranno per l’attività mista, o totalmente in smart working: lo scenario è aperto ed offre molti motivi di riflessione che necessitano di risposte differenziate secondo le situazioni ed i contesti” cha detto Beatrice Zanolini, consigliere Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e segretario FIMAA Milano, Lodi, Monza e Brianza.

Eppure “vola”

“La Commissione Prezzi ha rilevato il mercato immobiliare del II semestre 2021 per Milano e la sua Provincia ed anche quello di Monza e di Lodi e delle loro Provincie per l’intero anno. Un mercato fortemente in rialzo che ha recuperato la stabilità del 2020 dovuto alla pandemia, ed ha sorpreso con rialzi medi che per Milano hanno superato il 6-7% trascinando un forte interesse anche sulla Provincia e riflettendosi sui mercati delle due ulteriori provincie rilevate. Anche gli affitti hanno tenuto con una parziale leggera sofferenza nel centro storico (meno 5%), ma con una ripresa significativa (5-7%) per le zone più popolate della città. Anche a Monza e Lodi gli affitti riscontrano segni positivi” conclude Andrea Marietti, vicepresidente della Commissione Prezzi immobili della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. 

Varie

Sostenibilità in cucina, ecco cosa fare 

Posted by Valentina Beretta on
Sostenibilità in cucina, ecco cosa fare 

La sostenibilità è uno dei temi più caldi e condivisi del momento, che nasce gran parte dell’opinione pubblica. D’altronde, oggi più che mai, imparare a tutelare la Terra e a ridurre il proprio impatto sul pianeta è un’autentica priorità. In tutti gli aspetti della vita quotidiana, quindi, si possono compiere piccole azioni che ci orientano verso un atteggiamento “green”, e la cucina è uno degli ambiti in cui si può fare di più. Ecco, in sintesi, cinque semplici buone abitudini per fare la differenza, suggerite dal servizio di spesa online HelloFresh e riprese da Ansa, riducendo impatto, sprechi e imballi.

On line è meglio

Effettuare la spesa online, ricevendola poi a casa, significa non utilizzare l’auto per andare al supermercato ma non solo. Acquistando i meal kit, che contengono gli ingredienti già dosati per preparare le varie ricette, si può anche eliminare lo spreco alimentare assecondando appieno una filosofia che guarda alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente e delle sue risorse.

Anche la cottura può essere sostenibile

Per essere più sostenibili in cucina bisogna prestare attenzione anche ai metodi di cottura che si utilizzano per preparare i vari pasti a casa. Il forno non è di certo il massimo in quanto consuma moltissima energia elettrica, dunque quando lo si accende ci si dovrebbe organizzare in modo tale da cuocere contemporaneamente più di una pietanza. In quanto ai metodi di cottura più sostenibili, ne troviamo anche di innovativi ed originali come ad esempio quello che prevede di sfruttare le temperature della lavastoviglie. In questo caso, si mettono i cibi all’interno di vasetti di vetro ben sigillati e si inseriscono nell’elettrodomestico facendo partire il classico ciclo di lavaggio. Un metodo alquanto bizzarro, ma decisamente sostenibile che conviene provare!

Si alla cera d’api no alla plastica monouso

Un altro trucco facile facile verso la sostenibilità, che rientra nelle piccole cose che tutti possono fare, è utilizzare fogli in cera d’api al posto della classica pellicola trasparente, impiegata per coprire vasetti, contenitori ed alimenti vari. Per la stessa ragione, sarebbe opportuno evitare la plastica monouso per essere realmente sostenibili in cucina: sappiamo tutti quanto questo materiale sia inquinante e difficile da riciclare. Meglio dunque non utilizzare piatti, bicchieri e stoviglie in plastica: piuttosto, se proprio occorrono accessori monouso, conviene acquistare quelli in carta o comunque ecologici.

Riutilizzare gli scarti

Infine, bisognerebbe imparare dai nostri nonni, che sapevano che nulla è da buttare. Un consiglio prezioso in cucina: si possono infatti utilizzare in mille modi gli scarti delle materie prime e in modo particolare quelli delle verdure. Si possono usare per preparare un ottimo brodo vegetale ad esempio, ma anche in molte altre preparazioni. Provare per credere.

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Tutto sulla Gen Z: il report globale di GWI

Posted by Valentina Beretta on
Tutto sulla Gen Z: il report globale di GWI

L’istantanea della Gen Z di tutto il mondo, anticipata da Ansa Lifestyle, l’ha scattata l’inglese GWI, con un report basato su un campione di circa 205.000 individui nati tra il 1996 e il 2010 di 47 paesi. La generazione Z si avvicina ai 20 anni e mostra alcune caratteristiche proprie. Non sono più ragazzini e si interessano a musica (61%), cibo (53%), cinema/film (51%), cucina (50%), tecnologia (49%), viaggi (48%), gaming (47%), cibo e bevande salutari (44%), sport (41%) e scienza (41%). E tra loro dilaga l’abitudine di guardare anime e K-pop in lingua originale o inglese, anche in Italia.

Tra dating romantico e sfide green

Dichiarano di avere la mente aperta (57%), voler esplorare il mondo (55%), conoscere nuove culture (49%), sapere cosa succede nel mondo (46%) ed essere i primi a provare cose nuove (39%). Ma l’amore è un capitolo in evoluzione: il dating online perde appeal e la Gen Z sta riscrivendo le regole degli incontri online. Smistano piattaforme e siti di incontri puntando a una maggiore conoscenza e romanticismo. E l’ambiente è la loro grande sfida: il 45% di loro era più ottimista durante i lockdown e da allora sono sempre più preoccupati. Sono anche la Generazione della sostenibilità, hanno una coscienza ecologica e vogliono fare shopping più rispettoso dell’ambiente.

Salute mentale in calo, ma no all’alcol e sì a streaming e TikTok

Rispetto a ogni altra generazione la Gen Z beve meno alcol: negli States al 31% dei ventunenni non piace ubriacarsi e al 38% non piace il sapore dell’alcol. Ma solo un ragazzo su tre parla delle sue difficoltà psicologiche in famiglia, e i problemi di salute mentale continuano a crescere di anno in anno (+30% tra il 2018 e il 2021). Per loro comunque è tempo di TikTok. Fuori dalla Cina l’amore per l’App ByteDance (di proprietà di TikTok) è salito del 47 % nel 2020 e ancora sta crescendo. Instagram si usa di più per condividere foto e video e trovare informazioni su prodotti e brand. La Generazione Z è la prima inoltre a guardare più TV online: nel primo trimestre 2021 spende in media un’ora e mezza al giorno a guardare trasmissioni in streaming.

Dal K-pop coreano agli investimenti finanziari

Mentre le altre generazioni ascoltano musica che corrisponde al decennio in cui sono cresciute, la Gen Z ha rotto anche questa regola. L’hip-hop è il suo genere preferito, e le sue scelte si modellano sui gusti dei coetanei. Dallo scambio culturale, in Europa e USA è esploso l’amore per il K-pop coreano. Quasi 4 ragazzi della Gen Z su 10 però lavorano e si descrivono ambiziosi (40%), avventurosi (42%) e sicuri di sé (47%). Avere successo o essere finanziariamente sicuri sono in cima alla lista dei loro valori e l’elenco dei 30 under 30 più ricchi di Forbes si è infoltito. Inoltre, chi tra loro investe aumenta. Attratti principalmente da fondi, azioni e criptovalute, dal quarto trimestre 2020 il numero di chi possiede risparmi/investimenti è aumentato del 27%.